Libri da leggere: consigliati per il business, perfetti sotto l'ombrellone

Sei titoli di libri da leggere durante l'estate 2017, utili al business ma perfetti da leggere in relax durante le vacanze estive.
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I libri da leggere in estate, sicuramente un tema non originale ma non poteva proprio mancare qualche consiglio per la lettura sotto l'ombrellone.
Ve lo concedo, il "topic" non è fra i più originali, ma credetemi saranno originali i titoli consigliati.
Perché se pensate di trovare un elenco di libri tipo “da leggere per diventare un supereroe del business” resterete molto molto delusi.

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Ecco quindi i titoli che abbiamo pensato possano insegnare qualche cosa e allo stesso tempo essere sufficientemente leggeri da non farvi addormentare sotto l'ombrellone.
Ne abbiamo scelti 6, tre Giada e tre io, anche se poi nella puntata vengono citati anche altri libri che possono essere interessanti da leggere.
Libri da leggere - Estate 2017 - Business
Ecco i tre libri da leggere per l'estate 2017 scelti da Giada:

  • Il mestiere di scrivere
  • Delivering Happiness: a path to profits, passion and purpose
  • The Subtle Art of Not Giving a Fuck: A Counterintuitive Approach to Living a Good Life

Ecco qui i tre libri da leggere sotto l'ombrellone che ha scelto Giorgio:

  • Il grande Gatsby
  • Working: People Talk About What They Do All Day and How They Feel About What They Do
  • Doveroso elogio degli italiani. Contro il vizio dell'autodenigrazione

Il mestiere di scrivere

di Luisa Carrada

Il mestiere di scrivere - Luisa CarradaIl primo libro di cui vi parlo oggi è un grande classico: “Il mestiere di scrivere” di Luisa Carrada. La Carrada è una editor che da anni lavora insieme alle aziende per dare loro voce attraverso le parole - sia offline che online - e che è diventata un punto di riferimento per chi scrive grazie al suo blog, Il mestiere di scrivere, appunto. Il libro ha quasi dieci anni, ma vi assicuro che non contiene nessun consiglio di scrittura che non sia ancora valido oggi. Lo lessi a suo tempo e l’ho riletto nei giorni scorsi per preparare questa puntata. È fonte di ottimi spunti per migliorare la propria scrittura ma quello che mi piace di più sono le continue citazioni che rendono iper questo testo. Nel senso che è tridimensionale, è pieno di rimandi ad altri libri e articoli. Ed è una cosa fantastica per tutti quelli che come me hanno una dipendenza da approfondimento.

Certo, i risultati di alcune ricerche che vengono citate sono stati superati negli ultimi anni. Per esempio il modo di leggere le pagine web è diverso da quanto rilevato nel 2006, soprattutto per via del fatto che ora leggiamo molto di più sugli smartphone. Ma rimane il fatto che, qualsiasi pattern di lettura noi abbiamo, un blocco di testo senza aria, senza spazi, grassetti e sottotitoli, non lo leggiamo volentieri. E quindi ben vengano tutti i consigli della Carrada!

D’altra parte la Carrada è veramente un mito, passatemi il termine. Quello che intendo è che con il suo blog è online dal 2003 e, nonostante lei lo definisca un laboratorio di scrittura personale, in realtà è pieno di consigli per tutti quanti i lettori.
Ho scelto il suo libro perché penso che ciascuno di noi possa beneficiare dei suoi contenuti, visto che oggi tutti - e almeno una volta al giorno - dobbiamo metterci a scrivere, anche se di mestiere magari facciamo tutt’altro. Fondamentale per tutti il capitolo sulle email e anche quello sul linguaggio omologato, tipo burocratese, per intenderci.

Lo trovate su Amazon.

Delivering Happiness: a path to profits, passion and purpose

di Tony Hsieh

Delivering Happiness - Tony Hsieh“Delivering Happiness”, consegnare la felicità, è il titolo del secondo libro che vi propongo. L’ha scritto Tony Hsieh [pron: shay], colui che ha reso Zappos un colosso. Per chi non lo sapesse Zappos è un negozio online di scarpe e abbigliamento fondato nel 1999 da Nick Swimurn e acquisito da Amazon nel 2009 per circa 1 miliardo di dollari. Tony Hsieh entra inizialmente nell’azienda come investitore e pochi mesi dopo ne diventa il CEO.

La cosa bella del libro però è che non semplicemente la storia della costruzione di un impero, ma il racconto di quanto la cultura aziendale possa influenzare l’andamento delle cose. Leggendo si capisce che quello che ha fatto la differenza sono stati il miglioramento della comunicazione interna e la visione del rapporto con il cliente. Dopo una serie di esperienze redditizie ma non soddisfacenti da un punto di vista umano Hsieh ha realizzato che semplicemente voleva stare bene, essere felice. E ha capito che per lui accumulare ricchezza non era il modo giusto per riuscirci. Ha capito che far stare bene gli altri, rende felice anche te stesso e - nel suo caso - porta anche profitti. Perché - e questo ce lo siamo detto anche in altre puntate - gli impiegati che si sentono partecipi e gratificati hanno più voglia di lavorare, e lavorare bene, e sono anche i primi a fare advocacy. E per i clienti vale lo stesso. Se li delizi - come dice Hubspot - li fidelizzi.

Per quanto riguarda il coinvolgimento dei dipendenti Hsieh ha imparato dai suoi errori: a un certo punto si è reso conto che la comunicazione interna non funzionava e che alcuni dipendenti erano scontenti. In quel momento ha deciso di istituire una newsletter mensile interna, intitolata Ask Anything, in cui esortava i dipendenti a fare domande, su qualunque argomento, in forma anonima per non sentirsi in imbarazzo. Dopodiché domande e risposte venivano inviate a tutti. Questo chiaramente ha fatto sentire i dipendenti più vicini ai propri capi, ma anche ascoltati e parte di una cosa sola.

Il modello di servizio clienti di Zappos è fuori dal comune. Lo scopo è quello di rendere felici i clienti, anzi, di andare oltre, di farli rimanere a bocca aperta. Per esempio, non limitano il tempo delle chiamate al call center. In una occasione - ormai diventata leggenda - una telefonata, che non era per un reclamo ma per avere informazioni, è durata 10 ore e mezza. “A volte le persone hanno solo bisogno di parlare” è stato il commento. Un’altra volta hanno inviato un mazzo di fiori a una cliente che aveva detto loro che si stava riprendendo da un’operazione. Ah, poi questa è bellissima: una sera Tony Hsieh era fuori con dei clienti, tornati in camera d’albergo a uno di loro viene voglia di pizza; a quel punto Hsieh gli dice di chiamare il servizio clienti Zappos. Il cliente chiama Zappos e l’operatore trova una pizzeria a domicilio aperta e fa anche l’ordine. È chiaro che un servizio così te lo ricordi, e lo ami, per tutta la vita!

Nel libro lo stesso Hsieh attribuisce il successo di Zappos al fatto che a un certo punto abbiano deciso di investire tempo, denaro e risorse in tre aree chiave: servizio clienti, cultura aziendale e formazione e sviluppo dei dipendenti.

Ve lo consiglio perché è scritto bene ed è divertente, ma soprattutto perché offre diversi spunti di riflessione, soprattutto per imprenditori.

Lo trovate su Amazon.

The Subtle Art of Not Giving a Fuck: A Counterintuitive Approach to Living a Good Life

di Mark Manson

The Subtle Art of Not Giving a Fuck - Mark MansonL'ultimo libro di cui voglio parlarvi è anche il più recente, infatti è stato pubblicato nell’autunno 2016. L’autore è Mark Manson, un blogger americano che ha iniziato la sua attività online nel 2008 e da allora vive di quello. Negli Stati Uniti è molto conosciuto, ma ad essere onesta io non ne avevo mai sentito parlare. Il suo libro l’ho scoperto per caso, leggendo la classifica dei best seller del New York Times. Mi ha incuriosito il titolo e d’altra parte non poteva non essere così, perché in fondo è un titolo marpione: “The Subtle Art of Not Giving a F*ck”. Che io tradurrò “La sottile arte di fregarsene” perché il titolo che hanno dato alla versione italiana francamente non mi piace e mi pare anche che trasmetta un messaggio leggermente diverso.

Bene, come forse avrete intuito è un libro che andrebbe a finire nello scaffale Self-Help, auto aiuto. Però questo libro qui è diverso, non è stucchevole, né pieno di fuffa. E in effetti lo stesso Manson lo definisce un libro di auto aiuto per chi crede che l’auto aiuto faccia schifo.

Il punto di partenza del libro è proprio questa ossessione per la felicità, per l’essere in salute, per la positività a tutti costi che tantissimi life coach seguono e fanno seguire ai propri allievi e lettori. Secondo Manson è un po’ come se si volesse negare l’esistenza e il valore delle emozioni negative. In sostanza quello che lui dice è che i problemi nella vita ce li abbiamo tutti e la felicità deriva dalla risoluzione di questi problemi. Però i problemi dobbiamo sceglierceli bene. Per esempio, in ambito lavorativo possiamo scegliere quali sono le rotture di scatole che abbiamo voglia di sopportare per raggiungere un determinato scopo. Manson dice: what pain are you willing to sustain? E racconta di quando per anni da ragazzo aveva sognato di diventare una rockstar ma poi in effetti non aveva fatto nulla per diventarlo. Perché in fondo gli piaceva l’idea di stare sul palco ma non prendere lezioni di musica, formare una band, andare in giro a fare concerti. Alla fine - racconta in un’intervista con Marie Forleo . ha scoperto che le rotture di scatole che è disposto a sopportare sono quelle che riguardano la scrittura: fare nottata a correggere testi, cambiare una parola, spostare un paragrafo. Rotture di scatole che in fondo diventano un sick pleasure, un piacere malato.

Quindi quando Manson dice che dobbiamo fregarcene, non intende in assoluto… non abbiamo mica un disturbo antisociale! Manson suggerisce di restringere il campo delle cose di cui ci importa a quello che ha per noi veramente un valore. Invece di imprecare per le batterie scariche del telecomando o per l’ultima foto dell’ex postata su Facebook, concentriamoci sulle cose che contano.

Il libro è un’espansione dell’articolo più popolare del blog di Manson - pensate che è stato letto più di un milione di volte - e oltre alla questione del fregarsene tocca diversi altri aspetti. La cosa interessante è che contiene diverse citazioni di studi e ricerche, ma anche riletture di brani letterari - quella di Giulietta e Romeo è esilarante - oltre a tutta una serie di aneddoti della vita di Manson. Lo consiglio perché, anche se magari non si è d’accordo su tutto, è sicuramente una lettura interessante, divertente e che a me ha fatto riflettere.

Lo trovate su Amazon in inglese e in italiano.

Il grande Gatsby

di Francis Scott Fitzgerald

Il grande Gatsby - Francis Scott FitzgeraldDiciamo che è il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. Una storia che parla della vita di uomini guidati dalla corruzione, dall’avarizia, dalla brama di potere e di tutto ciò che in realtà si nasconde dietro un’immagine del successo.
Il protagonista di questo classico della letteratura americana è Jay Gatsby un uomo che è riuscito a fare una impressionante scalata sociale. Un uomo circondato dallo sfarzo, un self-made-man che organizza lussuose feste e si circonda di gente stravagante. Una vita insomma dominata dall’apparenza ma profondamente infelice. Ma chi è allora questo Gatsby?

Ricco, potente, invidiato, Jay Gatsby ha una splendida casa lungo l’Hudson river. Vive infatti a Long Island dove, accompagnato da una corte di amici amanti del lusso, organizza ricevimenti sfarzosi. Una vita al massimo quella di Gatsby, dicevo appunto, immersa nel lusso, ma profondamente infelice.
Segretamente Gatsby ama Daisy, una ragazza che lo ha rifiutato in gioventù perché povero. È per riconquistare lei che ha fatto i soldi, per riaverla si è creato questa immagine, per lei si è animato tutto questo circo del lusso. Il libro non è altro che la cronistoria di questa follia che si trasformerà in tragedia.

Anche il mondo di oggi è dominato dalle apparenze, un po’ come il mondo di Gatsby, dove ciascuno di noi può nascondere la sua vera vita dietro qualche selfie e qualche foto su instagram . Quando sono tentato di fare certi status update, ripenso al “Il grande Gatsby”. Sempre attuale, a prescindere dall’epoca in cui la storia viene narrata.

Lo trovate su Amazon sia in inglese che in italiano

Working: People Talk About What They Do All Day and How They Feel About What They Do

di Studs Terkels

Working: People Talk About What They Do All Day and How They Feel About What They DoIl secondo libro che voglio segnalare è un libro che parla di lavoro in un modo molto curioso. È un libro di Studs Terkels che si intitola. “Working: People Talk About What They Do All Day and How They Feel About What They Do
Working venne pubblicato negli anni 70, è una raccolta di interviste a lavoratori sul proprio lavoro.

È un libro potente e profondo in cui grandissimo spazio viene dato ai pensieri di comuni lavoratori. Quello che mi ha colpito sono principalmente due cose.
La prima è che il fil rouge che lega tutte le lettere, è il profondo bisogno di ogni uomo di trovare un significato al proprio lavoro.
La seconda è che le paure e le angosce dei lavoratori di 40-50 anni fa sono molti simili alle nostre! Alcuni esprimono dei disagi che oggi sono attualissimi, tipo quello che le macchine ci ruberanno il lavoro oppure che la dipendenza dalla tecnologia.
Anche questo è un libro sempre attuale sembra che le persone non siano minimamente cambiate. Ci dicono che il mondo del lavoro è destinato a cambiare così come cambieranno radicalmente le nostre vite e che era meglio prima. Se si legge il libro si capisce che prima non era molto meglio e che gli interrogativi e le paure sono sempre le stesse.

Anche questo lo trovate in varie edizioni su Amazon.

Doveroso elogio degli italiani. Contro il vizio dell'autodenigrazione

di Rino Cammilleri

Doveroso elogio degli italiani. Contro il vizio dell'autodenigrazione - Rino CammilleriPartiamo da una constatazione: gli italiani sono l’unico popolo al mondo a cui piace autodenigrarsi.
Scorrete i giornali, e avrete avrete la conferma che ormai l'auto-diffamazione nazionale (praticata, senza eccezioni né limiti, da quasi tutti, per una volta unanimi) sempre si accompagna all'esplicita o almeno implicita nostalgia di una Riforma mancata, in un complesso di inferiorità verso una mitica Europa nordica e di liberale, unico e solo modello cui tendere.
Sarà che ho scelto di lavorare nel mercato italiano, ma inizio a sopportare a a fatica quelli che “solo all’estero è meglio”. Di quelli che amano vantarsi di leggere libri solo in lingua inglese, di ascoltare podcast solo in lingua inglese, di frequentare fiere, convegni ed eventi solo all’estero...perché in Italia nessuno sa fare nulla, tutti sono indietro come le nespole, il Paese è arretrato...Sono convinto che qualche amico così, che dice sempre che “altrove sì, sì che c’è civiltà!” lo abbiano tutti.
Amici o colleghi sempre sempre pronti a citare le sconfitte italiane, a sentirsi sotto accusa quando si parla di evasione fiscale, tangenti, faccendieri, giustizia, arretratezza, poco o nessun rispetto per le leggi (nemmeno per la fila) e via di seguito senza pensare che anche gli abitanti degli altri Paesi hanno poi gli stessi di. E lasciatevelo dire da uno che un po’ ha viaggiato per lavoro.

Siccome questo atteggiamento mi ha rotto profondamente sono convinto che serva un antidoto a questo veleno autodenigratorio a questa sfiducia in se stessi tipica degli italiani che va tanto di moda soprattutto nel mondo digital.

Ecco perché il libro che voglio consigliarvi oggi è proprio il mitico e ormai quasi introvabile (se non su Amazon) “Doveroso elogio degli italiani. Contro il vizio dell'autodenigrazione” di Rino Cammilleri.
Un libro scritto alla fine degli anni 90 che vi farà passare in allegria e orgoglio un po’ di tempo, e grazie al quale scoprirete una collezione di fatti curiosi sulle capacità e sui successi italiani, dal campo del giardinaggio alla medicina, dall'ideazione del microprocessore alle invenzioni di uso quotidiano, dall'economia e terminologia finanziaria, alla cucina, ovviamente questa sì, la migliore del mondo. Ovviamente! Insomma, un libro che ravviva l’amore per la Patria in cui ci è stato dato l’onore di nascere.

Se lo trovate, lo trovate su Amazon e in poche altre librerie.

E voi, che libri vorreste consigliare per le letture estive?

Scriveteli nei commenti qui sotto!

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Note della puntata

Il primo libro di cui si parla in questo episodio è "Think and Grow Rich" di Napoleon Hill, un best seller da più di 100 milioni di copie uscito nel 1923 e che ha segnato la storia di un genere letterario del "successo personale". Se volete la versione in lingua italiana eccovi accontentati: Pensa e arricchisci te stesso.
Ecco i 6 libri da leggere consigliati da Merita Business Podcast per l'estate 2017:

L'autore di romanzi che cita Giorgio sul finire della puntata è Graham Greene.
Prima della conclusione vengono ancora citati due libri:

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