Come si fa a lavorare sulla Mobile UX senza ascoltare la voce dei clienti?
Mobile first ti hanno detto, ma poi i primi costi che hai tagliato sono stati proprio quelli della mobile ux?
Sei convinto che l'esperienza dell'utente sia importante per il successo del tuo progetto, ma non sai da dove partire?
Questa puntata allora è fatta apposta per te. Ad aiutarci su questo argomento ci è venuto a trovare Enrico Maioli.
Per chi non conoscesse Enrico Maioli, Enrico è il direttore creativo di Intera, una web agency di Ravenna di cui è uno dei soci.
La User Experience – in italiano esperienza utente – è quello che le persone provano quando utilizzano un prodotto, una piattaforma, un servizio.
“Provano” in senso emotivo: quindi se vivono un'esperienza piacevole, divertente, soddisfacente.
Parlando di UX Design quindi la parola design va intesa nel senso più ampio di progettazione.
La User Interface (UI) è il sistema di relazione tra uomo e macchina. Nell’interfaccia tra persona e computer ad esempio c’è la tastiera, il mouse, il monitor.
E sullo smartphone gli strumenti di controllo sono quelli di tipo hardware come i pulsanti, e quelli di tipo software come i controlli touchscreen: le icone, le gestures, le interazioni.
Parliamo ad esempio di un sito web a cui accediamo da smartphone. Se il menu di navigazione è troppo piccolo possiamo dire che ha una UI sbagliata. Ovvio che l’esperienza d’uso –UX– sarà insoddisfacente.
In definitiva possiamo dire che la UI è una parte della UX. Per realizzare una buona UX servono altri componenti come la definizione delle persone, del contesto, gli user test, l’architettura dei contenuti, i prototipi… and more.
E’ una priorità perché i tuoi concorrenti lo fanno. Lo fai già anche tu ma senza avere una visione strutturata. Quindi fai una fatica folle.
Ha senso investire perché con una buona esperienza utente realizzi un rapporto tra il tuo prodotto e le persone di tipo speciale. Di valore personale. Costruisci un rapporto di fiducia e lealtà.
Non è necessario fare investimenti enormi – si tratta più che altro di cambiare approccio.
I numeri sono sbalorditivi. Parliamo di smartphone:
usato una media di 177 minuti al giorno – 3h.
Le sessioni sono 150. Tu usi lo smartphone CENTOCINQUANTA volte al giorno.
Un rapido calcolo ci riporta a sessioni di 1 minuto e 30 secondi in media.
E’ evidente che per intercettare la soddisfazione delle persone in questo contesto, sono necessarie scelte radicali e mirate.
Per partire basta poco, diciamo da 2000€. Cosa ci fai? il processo è:
È un approccio produttivo LEAN guidato dalle necessità delle persone.
Per l’imprenditore il pericolo è di sbagliare totalmente progetto. Realizzi un progetto in cui investi 30.000 € e quando è pronto lo butti nel cestino.
Le persone vanno a risolvere il loro problema dal tuo concorrente.
L’errore più comune è realizzare un progetto che soddisfi il titolare o il designer o il marketing.
il progetto deve essere user-oriented e soddisfare le persone, quindi bisogna chiederlo alle persone. Puoi farlo anche solo a costo quasi-zero con un sondaggio.
Le conseguenze per gli utenti sono che a volte ci troviamo di fronte a interfacce che ci fanno sentire stupidi, inadeguati, incapaci. Questa è la peggiore esperienza d’uso possibile.
A me è capitato di dover prenotare un biglietto del treno per un mio collega. Lui stava guidando io avevo il portatile sulle gambe. Ci ho messo 1 ora e mezza. Timeout dei pagamenti. Testi piccoli in cui inserire serie di numeri. Ricerche da rifare da CAPO ogni volta.
Certo che ero in una situazione difficile: quella del contesto mobile. Non tutti vedono bene ed hanno un controllo motorio perfetto.
tre suggerimenti
Per questo è importante la fare molta ricerca e capire bene le tue personas. Ed è importante l'approccio LEAN, agile. Cioè di monitorare le esigenze delle persone e intervenire.
Se rispondiamo ai bisogni inespressi, allora davvero conquistiamo la fiducia. Trasmettiamo l’idea di CURA di comprensione, che è alla base di un rapporto personale soddisfacente.
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