I video aziendali vanno su YouTube o sul Sito Web? Questa è Una dele domande più frequenti che ci si pone con i video aziendali. Già, dove li mettiamo? Sul canale Youtube o sul sito dell’azienda?
La risporta telegrafica a questa domanda è: alcuni video su YuoTube a atri sul tuo sito web.
Ma con quele criterio? Ora dammi qualche minuto che te lo spiego.
Bene, quindi dove mettiamo i video aziendali?
Su YouTube o sul sito coprorate? E i link della promozione dove li facciamo puntare? Al sito web o su YouTube? Coltiviamo il canale o portiamo traffico al sito della cororate?
Andiamo per ordine.
Partiamo da un concetto su cui per forza dobbamo prima essere d’accordo: caricare dei video su YouTube non vuol dire avere una strategia video marketing.
Di solito quando un’azenda carica dei video su YouTube lo fa per ridirigere del traffico verso il suo sito.
Questo avviene principalmente in tre modi:
Ma prima di lavorare su questi tecnicismi dobbiamo renderci conto che quando disegnamo una strategia di video marketing abbiamo a che fare con tipi differenti di video.
Dò per scontato che si abbia una visione chiara del cliente si desidera raggiungere, ho fatto un episodio sulla buyer persona qualche settimana fa, se ve lo siete perso andatelo è rivedere. Perché è fondamentale. È la puntata 243. Come dicevo bisogna capire quali video siano in grado di farci raggiungere la nostra audience in ciascuno dei punti del suo customer journey.
Perché nelle varie fasi di Awareness, Consuderation, Conversion, Loyalty e Advocacy ci sono tipi differenti di video che ci aiutano.
Ad esempio i video come i vlog sono formidabili nella fase di awarness, un po’ come i video fatti apposta per i social video (pensate a Tik Tok, Instagram, Snapachat, YouTube etc…) ma anche la riproduzione di conferenze, convegni e interviste ad esperti possono aiutare il pubblico in target a conoscere il nostro brand.
Poi nelle fasi di Consideration e Conversion ci sono i video messaggi personali, le video email, i video con i casi di successo... Per la fase di Conversion e di Advocavy sono formidabili i Webinar e così via.
Se poi abbiamo un sistema tracciante, che attraverso tutti i canali riesca a tracciare il lead e a assegnargli un punteggio, saremmo davvero fortunati e potremmo richiamare i contatti per un followup a partire dal più promettente.
Quindi, ogni tipologia di video ha un suo ambito e un suo momento nel customer journey della nostra audience. A questo punto ci sono due approcci in antitesi che troviamo nelle aziente.
Il primo è un approccio pragmatico, pratico.
Ci si trova in riunione, si fa un brainstorming su quale video fare, perché qualcuno ha deciso che serve un video (il megacapo, il responsabile marketing, il direttore commerciale...poco importa).
Si definisce l’idea, l’argomento su cui realizzare il video, si passa alla produzione e poi una volta online, di tanto in tanto si guardano gli analytics.
Il secondo approccio è strategico e parte dagli obiettivi.
Ci si pone la domanda: "Quale fase del ciclo di vendita dobbiamo migliorare?"
Poi si identifica come la si vuole migliorare e qualora fosse il caso si deciderà di optare per il video se e solo se questo canale si dovesse presentare adatto. Se lo è, a questo punto si passa alla produzione del video.
Si evince che per un’azienda, produrre solo video per YouTube non sia la scelta migliore.
Infatti YouTube, essendo un’azienda, ha compe scopo il suo fatturato. Non il tuo!
Lavorando per caricare video su YouTube saremo spinti, più o meno inconsciamente, ad adattare i video alle strategie di una piattaforma che vive di advertising.
Perciò inizieremo a fare video da poco più di 8 minuti perché YouTube deve farci scorrere la pubblciità.
Ah...la pubblicità! Pensate alla pubblicità dei nostri concorrento sui video che produciamo! Quanto si avvantaggeranno dell’audience che abbiamo radunato?
Saremo invenctivati fare miniature buffe, capaci di catturare l’attenzione fra decine e decine di altri video che insistono sui nostri stessi argomenti.
Dovremmo usare colori in grado di attrarre l’attenzione fra migliia di altri video tutti interessanti per il nostro utente.
Passo dopo passo, il nostro video finirà per essere generato per funzionare su YouTube non per noi.
Occorre quindi pensare a creare video anche per gli altri momenti del customer journey affinché sia presidiato ogni step del percorso di acqisto del cliente. Altrimenti il rischio è di fare un investimento difficilmente sostenibile: sono belle le visualizzazioni, ma sono molto più belli i lead e le vendite!
E qui iniziamo a parlare di budget.
Produrre video può sembrare apparentemente molto costoso, ma così non è se si tengono presenti alcune evidenze che possono aiutarci a gestire i progetti in maniera sostenibile.
Ad esempio recentemente ho scoperto grazie a TwentyThree, una completissima piattafomra di video marketing di cui sono diventato partner in Italia, che i video che vengono più prodotti sono quelli di brevissima durata.
Del resto, quante volte sentiamo dire: fai video brevi! Fai video brevi che altrimenti non li vede nessuno! I dati dicono cose un po’ diverse.
L’ottanta percento dei video online dura da pochi istanti a 5 minuti. Questo perché tutti sperano di farli diventare virali sui social, su Facebook, su Instagram, su YouTube.
Peccato che i video che capaci di generare più engagement (leggi i video che spingono il cliente a lasciarti email e contatti per essere richiamato) siano quelli che durano più di 45 minuti.
A questo punto come facciamo? Cerchaimo le views o i lead?
Usiamo YouTube per l’awarnerss.
Dovrebbe essere sempre utilizzato per riportare le persone al tuo sito web. Una volta che sono sul sito web. I tuoi contenuti video dovrebbero essere fatti per far lasciare i dati al cliente e generale lead.
Quindi contenuti lunghi, webinar, eventi online, webinar automatizzati...e così via.
I video caricati su YouTube non offrono nemmeno molte infomrazioni sui nostri utenti.
Produrli costa ma a parte pochi dati dagli analytics di YouTube (che poi sono orientati per spingerci a realizzare video come fanno comodo a YouTube) non troviamo molto che ci avvicini a capire meglio il nostro cliente.
Chi sono i nostri visitatori? Quali azieioni fanno? Quanti video vedono? Quali spezzi di video rivedono più volte?
Questi dati preziosissimi YouTube non li offre, ecco quinid che sul mercato escono piattafomre come TwentyThree che sono stumenti per gestire al meglio la nostra attività di video marketing.
TwentyThree di fatto ha 3 funzioni distinte:
Io lo so che avete già una mano sulla tastiera e state andando a vedere quanto costa questa soluzione. Prima che vi prendiate paura, sappiate che ho negoziato un prezzo vantaggioso per il Mercato Italiano.
Loro vogliono farsi conoscere sul mercato italiano e io ho estorto loro unos conto davvero cospicuo per rendere disponibili anche alle aziende del nsotro Paese na soluzione così avveniristica. Perciò se vi interessa capire meglio, parliamone.
Note
La puntata sulle Buyer Persona si intitola: Buyer Personas Template: Come Costruire l’Identikit del Tuo Cliente Ideale.
La piattaforma di Video Marketing che cito nell'episodio si chiama TwentyThree.
MERITABIZ può aiutarti con la tua strategia video. Inizia a curiosare in queste due nuove pagine: Webinar che funzionano e Stupisci i clienti con i Video Messaggi.