Oggi vedremo come eseguire un’analisi SWOT nel modo più rapido e preciso possibile. Inoltre, se avrete pazienza di ascoltare fino alla fine, troverete uno strumento che vi renderà il lavoro di analisi abbastanza semplice.
Quando vogliamo crescere, dobbiamo aver ben chiara la direzione da seguire.
Ecco quindi che ci vengono in aiuto alcuni strumenti ed alcuni modelli, che ci semplificano la strategia di crescita delle nostra attività.
Sono parecchi gli strumenti utili. Uno dei più conosciuti e dei più consolidati è quello della SWOT Analysis.
L'Analisi SWOT fu studiata e resa pubblica da un consulente dell’Istituto di Ricerca di Stanford, Albert Humphrey, nel 1960.
Da allora questo modello ha accompagnato la quasi totalità delle aziende al mondo nella valutazione del lancio di un nuovo prodotto, durante il restyling del sito web, nella valutazione di una nuova partnership o di un nuovo modello di vendita.
È un metodo estremamente semplice, molto utile, che mostra sicuramente qualche segno del tempo
I limiti di questo approccio verranno esaminati successivamente in altre occasioni, ma la SWOT rimane ancora oggi uno strumento validissimo che può essere di grande aiuto a chi è in azienda.
L’Analisi SWOT non è solo un modello composto da 4 settori, ma è uno strumento di analisi che serve a prendere decisioni, a pianificare le azioni future. È uno strumento che facilita l’identificazione a colpo d’occhio dei fattori positivi e dei fattori negativi di ogni contesto.
La SWOT analysis è composta da 4 quadranti che hanno come oggetto:
Si comincia in alto a sinistra con i punti di forza, poi sotto ci sono i punti debolezza, in alto a destra le opportunità e si finisce in basso, sotto le opportunità, con le minacce proprie di ciascun contesto.
Prima di guardare nello specifico ciascun quadrante, ci sono 3 cose da tener ben presenti prima di iniziare a lavorare sulla SWOT Analysis.
Innanzitutto è necessario essere realisti. Non è infatti lo strumento in cui scrivere come ci immaginiamo fra 20 anni o come saremmo potuti essere se fosse successo questo o quello. La SWOT analysis è una fotografia della situazione attuale, perciò bisogna essere oggettivi e riferirsi solo al presente.
Dobbiamo settare il livello di dettaglio: decidere un livello di dettaglio e mantenerlo per tutti i quadranti.
Ci saranno infatti quadranti in cui si sarà portati a voler, spontaneamente andare molto nel dettaglio, mentre altri in cui si sperimenterà più fatica a procedere. È bene quindi decidere un livello di dettaglio e di attenersi a quello per tutti i quadranti e per fare questo sarà utile sentire tutti gli interessati: i colleghi, i fornitori, i partner strategici ed i clienti. Evitiamo quindi di finire nel “rabbit hole” spacchettando i punti, in punti sempre più piccoli. Fissiamo un livello di profondità e rimaniamo fedeli a quanto deciso.
I clienti devono essere al centro del modello mentre lo si compila. Perché il rischio è quello di usare come foto della realtà la percezione che abbiamo della nostra azienda. Ad esempio, non è raro vedere i dipendenti essere ipercritici nei confronti della propria organizzazione, anche se di grande successo. Quella percezione non è la realtà. Se il cliente continua a sceglierci ci sarà pure un motivo! È quel motivo che vi interessa analizzare.
Iniziamo ora a lavorare direttamente sui quadranti.
Iniziamo dai punti di forza dell’azienda.
Nel quadrante in alto a sinistra andremo ad elencare i punti di forza che ci caratterizzano.
Iniziamo dai punti di forza di tipo finanziario.
Lavorando a questi aspetti alcune delle domande che potremmo porci potrebbero essere simili a queste:
...giusto per citarne due.
Se trovate difficoltà in questo punto non abbiate paura perché alla fine di questo episodio troverete un pdf che vi aiuterà ad identificare questi aspetti.
A questo punto analizzeremo i punti di forza che derivano dal cliente a cui ci rivolgiamo.
Qui ci porremo domande simili a queste:
A questo punto passiamo a lavorare sui i punti di forza interni all’azienda, per analizzarli potremmo porci domande come ad esempio:
Infine lavoreremo sui punti di forza legati alla crescita e alla formazione. Esploreremo questo ambito ponendoci, ad esempio, domande come:
Alla fine troveremo in questa sezione punti di forza come:
Ora è il momento dei punti di debolezza. Se vi sembra troppo negativo chiamarli così, potete trasformare i Punti di Debolezza in Aree di Miglioramento. La sostanza non cambia, sono punti che richiedono un lavoro affinché si possa migliorare.
In questo quadrante completiamo la visione interna all’azienda. Con i punti di forza e i punti di debolezza concludiamo la visione interna perché ci occupiamo di cose che afferiscono alla diretta responsabilità dell’azienda.
Nei successivi due quadranti lavoreremo sulla visione esterna, cioè su quello che la nostra realtà riceve da fuori, ma qui ripeto, lavoreremo su punti interni sui quali possiamo agire noi direttamente.
Nel quadrante in basso a sinistra iniziamo quindi ad elencare i punti di debolezza che ci caratterizzano.
Ricalcando lo schema visto per i punti di forza, iniziamo dai punti di debolezza legati agli aspetti finanziari.
Per lavorare su questi punti potremmo porci ad esempio delle domande come:
Passiamo ora ai punti di debolezza legati ai clienti.
Possiamo lavorare su questi aspetti ad esempio ponendoci domande molti simili a queste:
A questo punto aggiungiamo anche un po’ di domande sui punti deboli della nostra organizzazione interna. Per farlo ci porremo delle domande simili a queste:
Ed infine aggiungiamo i punti di debolezza che riguardano le lacune formative. Lavorando su questi punti ci porremo domande simili a queste:
Alla fine di questo lavoro quali voci potremmo trovare nel nostro quadrante?
A titolo puramente esemplificativo, potremmo trovare nel nostro quadrante in basso a sinistra voci come:
È giunto il momento di spostarci sulle opportunità.
Qui iniziamo a lavorare sul primo dei due quadranti legati ai fattori esterni, fattori cioè di cui no si ha il controllo diretto. Fattori che dipendono da situazioni, da forze e volontà esterne all’azienda.
Iniziamo come abbiamo fatto fino ad adesso ad analizzare le opportunità legate alla finanza, lo faremo ponendoci domande come ad esempio:
Passiamo ad analizzare e aggiungere al nostro quadrante le opportunità legate alla sfera dei clienti. Lavorando su questi aspetti ci troveremo a rispondere a domande come:
Continuiamo a lavorare sulle opportunità analizzando quelle legate alla nostra organizzazione interna.
Durante questa fase di lavoro aggiungeremo delle opportunità al nostro quadrante in alto a destra, ponendoci domande come ad esempio:
A questo punto diamo un’occhiata al quadrante. Quali voci troveremo alla fine del lavoro in alto a destra?
Vediamone alcune insieme. A titolo puramente esemplificativo, potremmo trovare voci come:
Siamo finalmente arrivati all’ultimo quadrante. Quello relativo alle minacce. Cosa mette in pericolo la nostra posizione, il nostro mercato, il nostro rapporto con i clienti?
Come abbiamo già fatto in altri quadranti possiamo iniziare guardando le minacce relative agli aspetti finanziari. Cercando le minacce di tipo economico finanziario ci troveremo a porci domande molto simili a:
Passando, come fatto prima, alle minacce legate ai clienti, alcune domande che ci faciliteranno il lavoro potrebbero essere simili a queste:
Passiamo alle minacce che possono arrivare dall’interno. Per identificare le nostre minacce interne ci porremo domande simili a queste:
E per finire lavoriamo sulle minacce relative alla crescita e alla formazione del personale. Nel farlo ci potremo trovare a rispondere a domande molto simili a:
Quali voci quindi potrete trovare alla fine del lavoro su questo quadrante?
A titolo esemplificativo ecco alcune voci che potreste trovare alla fine del lavoro sulle minacce:
Attenzione, vi avverto: se nelle minacce troverete scritta solo una voce relativa al "prezzo basso che fanno i concorrenti", bhe, leggetelo come un campanello di allarme da prendere molto seriamente. È un segnale inequivocabile di immaturità aziendale.
Sicuramente le minacce possono essere legate anche ad una concorrenza particolarmente aggressiva in termini di prezzo. Ma è evidente che le persone con cui avete parlato non conoscano bene il mercato in cui volete operare perché le minacce non arrivano solo dai concorrenti che vendono servizi e prodotti economici o che fanno sconti altissimi.