Da quando è uscita la nuova versione grafica di Linkedin, nome in codice Neptune, molte cose sono cambiate.
Anche se meno visibile di prima, ritengo ancora che la summary sia una zona del profilo importante. Ora, mentre prima era la prima parte testuale in cui ciascuno si imbatteva appena aperto un profilo, oggi la summary è nascosta per la gran parte. Emergono solo due righe e per accedere al resto occorre fare un click ulteriore.
Sebbene il suo ruolo centrale sia stato visibilmente ridimensionato, sarebbe un errore sottovalutarne l’importanza.
Infatti, quando un recruiter o un potenziale cliente è lì che sta seriamente valutando il vostro profilo, il click in più non è mai un problema. Perciò la summary, da uno strumento scritto per chiunque capitasse sul nostro profilo è diventato lo strumento per farsi conoscere a fondo dalle persone motivate che stanno guardando con un certo interesse il nostro profilo.
L’aggiornamento Neptune, cioè la nuova veste grafica di Linkedin ha posizionato la Summary immediatamente sotto la headline. Diciamo che non è stata spostata di molto, era lì anche prima. La vera differenza è che ora appaiono in preview solo due righe di testo, le prime due. Se si vuole andare avanti è necessario cliccare “visualizza altro” per procedere e vedere tutto il contenuto.
Ora, se la vostra summary è strutturata come lo era la mia, cioè con una serie di righe brevi che elencano dei contatti (tipo email e telefono), la nuova veste grafica di Linkedin prenderà tutto il testo che avete scritto e lo userà per riempire forzatamente entrambe le righe.
Il risultato che ne viene è un mappazzone che va corretto il prima possibile.
Un esempio di summary che mi piace molto lo trovate nella summary di Trevor Turnbull, un Linkedin Trainer. Trevor, secondo me intelligentemente ha integrato in quelle due linee una call to action in un modo parecchio efficace. Infatti vi chiede subito di aprire tutta la summary con un click. Diretto e chiaro.
Anche Viveka Von Rosen, un’altra esperta di Linkedin e Social Selling ha una call-to-acton all’interno delle due righe di preview della summary, purtroppo però i link riportati in quelle due righe non sono cliccabili, anzi non sono cliccabili in generale anche una volta visualizzata tutta la summary. Si chiede all’utente di fare quindi uno sforzo ben superiore ad un click, si chiede di evidenziare, copiare ed incollare.
Questa è una cosa a cui faremmo bene a fare attenzione. Anche io ho messo molti link all’interno, ma alla fine non sono cliccabili. Certo, sono copiabili e incollabili nel browser ma quanti lo faranno?
Il consiglio è di mettere quelli davvero strategici e di personalizzarli in modo che sia facile memorizzarli e riscriverli anche per chi visualizza il vostro profilo.
Ora, un’ultima riflessione su queste due righe la vorrei fare prendendo in considerazione la versione mobile di Linkedin.
Un numero sempre crescente di visualizzazioni arriveranno da dispositivi mobili come telefonini e tablet. Occorre fare attenzione anche a questo aspetto e forse chi ha lavorato meglio sulla sua summary è stata Brynne Tillman, uno dei punti di riferimento che ho per tutto ciò che riguarda il Social Selling e Linkedin. Lei ha deciso di lavorare sulla sua summary in modo molto curioso, lasciando nella versione mobile una chiara call to action che invita a cliccarci sopra.
Nella versione desktop appaiono due righe che sembrano abbastanza discorsive con un chiaro riferimento alla sua “value proposition”, mentre nella versione mobile appare solo la call to action che invita davvero a passarci il dito sopra. Chapeau!
Da un punto di vista dei contenuti, la summary appare la porta di ingresso alla scoperta del vostro profilo professionale.
Se la foto e la headline hanno fatto il loro lavoro nell’attrarre, è la summary il posto dove uno va a vedere la sostanza.
Che siate in cerca di un lavoro o che vogliate incontrare dei potenziali clienti, è da lì che ci si farà un po’ un’idea di chi siete veramente. E siccome non c’è una seconda occasione per fare una prima buona impressione è opportuno chela summary venga fatta bene.
Vediamo qualche spunto di puro buon senso che però sembra essere sempre meno comune.
Ora Simon Sinek ci ricorda sempre di “partire dal perché“. Proviamo a dargli fiducia: perché scrivete la summary? A cosa serve il vostro profilo? A trovare lavoro oppure a farvi guadagnare una promozione? A trovare dei nuovi clienti oppure a costruire il vostro “personal brand”? Qualsiasi sia il motivo per cui scrivete una summary dovete avere le idee chiare prima di mettervi alla tastiera, perché sarà fondamentale avere chiare le persone con cui volete iniziare questa conversazione online.
Il realtà qui non mi riferisco tanto al vostro jobtitle. Potreste essere CEO, architetto, capo ufficio pacchi, ma prima di mettervi a scrivere a testa bassa dovete avere chiari i motivi per cui le persone a cui indirizzate la summary dovrebbero prestare attenzione. Cosa vi rende indispensabili? Cosa fate per aiutarli? I problemi che risolvete con la vostra professionalità devono essere i protagonisti altrimenti vi perderete nella moltitudine indistinta dei “leader”, degli “orientati ai rusiltati”, degli amanti del “team-work”.
Ora che sapete esattamente quello che volete e che avete in mano tutti gli ingredienti, è ora di scrivere la vostra storia. Sì, perché alla persone piace ascoltare delle storie e la Linkedin Summary è forse il posto migliore per scriverne una. Le storie hanno il potere magico di fissare dei contenuti nella mente di chi le ascolta e per questo è necessario voi lavoriate sulla vostra.
Mi rifiuto di spiegarvi io cosa sia lo storytelling perché la Rete è piena di risorse sullo storytelling che possono darvi una mano. Quello che voglio però ricordarvi è di mantenere un piglio decisamente naturale.
Immaginate di essere un venditore di software e che a un convegno vi si avvicini qualcuno per chiedervi:
“Cosa fai nella vita?”.
“Mi occupo della parte commerciale per una ditta di software”
“Davvero?” risponde la persona, poi continua “interessante, vi occupate anche di CRM?”
“Certamente” rispondete voi, siamo fra i primi rivenditori in Italia di XYZcrm [ndr: nome di fantasia]”.
“Meraviglioso è uno dei marchi più conosciuti, anche noi lo stiamo valutando”.
Ora, perché alla medesima domanda su Linkedin rispondete:
“Ho una pluriennale esperienza nell’offertazione di soluzioni a valore aggiunto per i clienti che vogliono ottenere il massimo dal loro CRM. Ho una passione per l’innovazione del prodotto, l’analisi dei processi e i modelli di business. Ho sviluppato negli anni una visione a 360° su ogni tipo di business e ho un approccio laterale. Sono dinamico, orientato ai risultati e capace sempre di superare le aspettative della direzione commerciale per quanto riguarda il raggiungimento dei budget a me assegnati”.
Mamma mia, che noia!
Infarcire la summary di termini altisonanti vi farà solo impantanare nella banalità. Il dono della sintesi è appunto un dono e non tutti lo hanno, ma tutti possiamo ricorrere alla semplicità, ci vuole solo un po’ di attenzione.
Ovviamente scrivere una buona storia non basta perché bisogna entrare nella logica di Linkedin e usare poche ma buone accortezze:
Infine dovete occuparvi del vostro profilo almeno una volta o due all’anno e in generale ogni volta che cambiano gli obiettivi che vi ponete. Il vostro lavoro muterà se non nel jobtitle sicuramente in quello che state facendo concretamente. Mantenere aggiornato il vostro profilo vi consentirà di dialogare sempre con la giusta controparte in ogni momento dell’anno.
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