La Linkedin Summary (ovvero il nome in inglese della sezione informazioni) è l’area del profilo Linkedin in cui si offre una visione maggiormente discorsiva della propria professionalità e della propria capacità di incidere nel lavoro.
Di solito, la Linkedin Summary è fra i componenti che intimoriscono maggiormente chi vuole mettere mano al proprio profilo per migliorarlo.
Cosa posso scrivere nella summary di Linkedin? Come posso impostare questo testo? Moltissime persone davanti a quello spazio bianco rimangono bloccate da queste domande.
Bene, cerchiamo di capirlo insieme perché malgrado possa godere di uno spazio meno visibile rispetto alla prima versione di Linkedin, la Summary mantiene un ruolo centrale nel successo del nostro profilo.
Quindi è il caso di scriverla davvero bene.
Come stavo dicendo, la Summary del profilo Linkedin che in italiano prende il nome di "informazioni" è un elemento davvero importante.
Infatti, quando un recruiter o un potenziale cliente è lì che sta seriamente valutando il nostro profilo, per approfondire la nostra conoscenza, clicca ed espande proprio quella sezione.
Diversi anni fa, la funzione strategica di questa parte del profilo Linkedin era quella di offrire uno spazio dove ospitare una versione discorsiva del curriculum vitae, oggi la Linkedin Summary è lo strumento usato da chi vuole conoscere qualche cosa in più su di noi, da chi vuole confermare l’intuizione che ha avuto a prima vista andando più a fondo.
Dal un punto di vista dei contenuti, la Linkedin Summary appare come la porta di ingresso che varcano tutti coloro che sono seriamente interessati a noi.
Se la foto e la headline hanno fatto il loro lavoro nell'attirare l’attenzione delle persone giuste, è la summary il posto dove queste vanno scoprire se siamo le persone che stavano cercando.
E siccome non c'è una seconda occasione per fare una prima buona impressione è opportuno che la summary venga fatta bene.
Ora condividerò qualche spunto di puro buon senso per creare una Linkedin Summary capace di adattarsi anche ai cambiamenti futuri di Linkedin.
Consiglio sempre di rivedere almeno ogni sei mesi il proprio profilo, ma so che poi le persone non lo fanno quasi mai.
Perciò i consigli che sto per elencare saranno utili per creare una linkedin summary sempreverde.
Se vorrete fare di più della media e aggiornarla non dovrete fare altro che riprendere questo episodio e apportare le correzioni opportune.
Quando si scrive una Linkedin Summary la cosa fondamentale è avere ben chiaro lo scopo che ci anima.
Qualunque sia il motivo per cui scriviamo la Linkedin Summary dobbiamo avere le idee chiare prima di metterci alla tastiera, perché sarà fondamentale individuare prima le persone a cui ci vorremo rivolgere
Una volta chiarito lo scopo, possiamo iniziare a scrivere, ma cosa?
Potremmo essere CEO, architetti, sviluppatore web, capo ufficio pacchi, ma prima di metterci a alla tastiera a testa bassa dobbiamo avere chiari i motivi per cui le persone dovrebbero prestare attenzione.
Cosa facciamo per aiutare i nostri interlocutori a raggiungere i loro obiettivi?
I problemi che risolviamo con la nostra professionalità devono essere i protagonisti di ciò che scriviamo altrimenti ci perderemo nella moltitudine indistinta dei "leader", degli "orientati ai risultati", degli amanti del "team-work".
Robe che francamento ormai non vogliono dire più nulla per nessuno.
Ora che sappiamo esattamente chi vogliamo raggiungere e come lo possiamo aiutare, è ora di scrivere la vostra storia.
Sì, perché alla persone piace ascoltare delle storie e la Linkedin Summary è forse il posto migliore per scriverne una da mettere sul nostro profilo.
Le storie hanno il potere magico di fissare dei contenuti nella mente di chi le ascolta e per questo è necessario lavorare sulla nostra.
A proposito di come si scrive una storia e dello storytelling, la Rete è piena di risorse in grado di aiutarci. Io ad esempio ho tratto grande aiuto dal libro di Donald Miller “Come costruire uno Story Brand” che trovate anche in lingua italiana.
Ad ogni modo, quello che sarà fondamentale per noi sarà mantenere un piglio decisamente naturale nella scrittura. Proprio come se stessimo rispondendo ad una persona davanti a noi.
Faccio un esempio così è tutto più chiaro:
Immaginiamo di essere un venditore di software e che a un convegno vi si avvicini qualcuno per chiederci:
"Cosa fai nella vita?".
"Mi occupo della parte commerciale per una ditta di software”.
"Davvero?" risponde la persona, poi continua "interessante, vi occupate anche di CRM?"
"Certamente" rispondete voi, siamo fra i primi rivenditori in Italia di XYZcrm [ndr: nome di fantasia]".
"Meraviglioso è uno dei marchi più conosciuti, anche noi lo stiamo valutando".
Ora, perché alla medesima domanda su Linkedin tutti rispondiamo più o meno in questo modo?
"Ho una pluriennale esperienza nell'offertazione di soluzioni a valore aggiunto per i clienti che vogliono ottenere il massimo dal loro CRM. Ho una passione per l'innovazione del prodotto, l'analisi dei processi e per i modelli di business.
Ho sviluppato negli anni una visione a 360° su ogni tipo di business e ho un approccio laterale. Sono dinamico, orientato ai risultati e capace sempre di superare le aspettative della direzione commerciale per quanto riguarda il raggiungimento dei budget a me assegnati".
Mamma mia, che noia!
Volete un altro esempio?
Pensiamo ad un commerciale estero che lavora in Paesi rischiosi, magari in Africa. Normalmente mette nella sua Summary una frase come:
"Sono Area Manager in Somalia, Sudan e Libia".
Se la trasformiamo in una storia, lo stesso lavoro potrebbe suonare così:
"Sono il commerciale che va dove solitamente nessuno vuole andare. Gestisco un budget di 5 milioni di euro di impianti industriali fra Somalia, Sudan e Libia".
Infarcire la summary di termini altisonanti ci farà solo impantanare nella banalità.
Il dono della sintesi è appunto un dono e non tutti lo hanno, ma tutti possiamo ricorrere alla semplicità e alla spontaneità, ci vuole solo un po' di attenzione. Il libro che ho menzionato prima è un aiuto proprio su questi aspetti.
Ovviamente scrivere una buona storia non basta perché poi bisogna entrare nella logica di Linkedin e usare poche ma buone accortezze:
Credetemi: non è una buona Linkedin summary senza una call to action.
Ma come possiamo strutturarla in modo efficace?
Bisogna che noi abbiamo chiara in mente qual è l’azione che vogliamo far fare al nostro interlocutore.
Sì perché se è arrivato a leggere fin qui ha decisamente interesse per il nostro profilo. E quindi cosa vogliamo che faccia?
È bene che noi glielo diciamo chiaro e tondo perché non è detto che le persone abbiano voglia o capacità di cogliere le nostre aspettative.
A questo punto abbiamo tutto a posto, dobbiamo solo mantenere il nostro profilo al passo coi tempi.
Come dicevo prima, dobbiamo occuparci del nostro profilo almeno un paio di volte l'anno e in generale ogni volta che cambiano gli obiettivi che ci poniamo.
Il nostro lavoro muterà se non nel jobtitle sicuramente in quello che facciamo concretamente. Oppure potrebbero cambiare i nostri obiettivi di carriera: nuovo lavoro, nuova posizione, camio di vita...
Mantenere aggiornato il nostro profilo ci consentirà di dialogare sempre con la giusta controparte in ogni momento del nostro percorso di carriera.
Credo che con queste indicazione sia possibile migliorare molto la Summary, in caso contrario scrivetemi nei commenti. Fatemi sapere se siete interessati a vedere altri episodi su questo argomento, magare relativi ad una serie di template precostituiti, in modo da essere facilitati nel seguire una traccia.
Questi template li uso solitamente nei corsi di Linkedin che faccio in azienda. Ho infatti un programma che insegna riempire il CRM aziendale di opportunità commerciali proprio grazie a questo social.
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