Gruppi di LinkedIn: avete notato che la loro gestione è cambiata?

I gruppi di LinkedIn sono stati completamente rivoluzionati per aumentare le interazioni e il valore percepito dagli iscritti. LinkedIn ha anche ridisegnato la sua interfaccia grafica, compresa quella dei gruppi, sia per desktop (cioè da PC) sia per dispositivi mobile. È infatti stata rilasciata una apposita app per iOS che verrà seguita da quella per […]
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I gruppi di LinkedIn sono stati completamente rivoluzionati per aumentare le interazioni e il valore percepito dagli iscritti. LinkedIn ha anche ridisegnato la sua interfaccia grafica, compresa quella dei gruppi, sia per desktop (cioè da PC) sia per dispositivi mobile. È infatti stata rilasciata una apposita app per iOS che verrà seguita da quella per Android.

Dal 14 ottobre scorso tutti i gruppi sono tornati privati ed è stato inibito l'accesso ai contenuti dei gruppi da parte dei crawler dei motori di ricerca. Di fatto LinkedIn ha scelto di creare uno spazio privato e quanto più possibile protetto nel tentativo di riportare valore nelle discussioni all'interno dei gruppi. Ora i gruppi possono essere di soli due tipi: standard o unlisted.

  • Gruppi di Linkedin Standard
    I gruppi standard sono gruppi in cui gli interessati, trovando il gruppo dal motore di ricerca di LinkedIn, possono far domanda per diventare membri del gruppo stesso.
  • Gruppi di Linkedin Unlisted
    I gruppi unlisted non compaiono fra i risultati delle ricerche e sono gruppi di tipo privato, in cui solo l’amministratore può inviare degli inviti che consentono di prender parte alle attività del gruppo.

Gruppi di Linkedin - NovitàUn'altra novità importante portata da questo restyling è che gli utenti non potranno più cercare per nome o per keyword fra gli iscritti ad un gruppo. LinkedIn ha deciso di far questo, probabilmente per evitare quei comportamenti predatori, per cui uno si iscriveva ad un gruppo per scoprire i nomi di nuovi prospect.

LinkedIn ha dato un giro di vite anche alla messaggistica privata fra i membri dei gruppi, portando a 15 il numero massimo di messaggi scambiabili. Così facendo LinkedIn ha voluto impedire il prospecting e la lead generation a chi non ha voglia di aggiungere valore con dei rapporti a medio/lungo termine.

Se questo verrà percepito dagli utenti come uno sforzo fatto da LinkedIn volto a far crescere la qualità dei messaggi scambiati nei gruppi, dopo un primo calo, l'utilizzo dello strumento riprenderà vigore. Se invece verrà percepito come l'ennesimo tentativo di LinkedIn di cambiare verso non si sa bene quale direzione, gli utenti fuggiranno altrove dove il valore percepito sarà maggiore.

Vediamo però un po’ meglio in cosa sono cambiati i gruppi di Linkedin

Tutti i gruppi sono privati e non sono accessibili dall'esterno, solo i membri dei gruppi possono accedere ai contenuti. Significa che le conversazioni che avvengono all'interno del gruppo non sono più consultabili da terzi, ivi compresi i motori di ricerca.

Per i gruppi standard non è cambiato molto rispetto al passato. La condivisione dei post è rimasta praticamente la stessa, se non per le restrizioni dall'esterno a cui ho fatto cenno prima. A differenza del passato, ora viene offerta una pagina degli “highlights” in cui vengono elencati i post che hanno destato più interesse e generato più conversazioni fra quelli dei gruppi in cui si è iscritti. Per accedere a questa pagina basta cliccare nel menu principale l'ultima voce “INTERESTS” e selezionare "GROUPS" nel menu a tendina. Se lo faccio ora con voi la pagina “today’s highlighs” risulta vuota. Non ci sono aggiornamenti rilevanti.
Gruppi di LinkedIn - Today's Highlights
Sono iscritto a diversi gruppi e questo è un segnale che dà in un certo senso ragione a LinkedIn. I gruppi sono diventati un luogo frequentato, se non solo da lurker e spammer, ma da una grandissima quantità di persone interessate solo a parlare di se, senza generare di fatto molte conversazioni a valore.

Citazione di Zig ZiglarSperiamo che con il tempo, questi cambiamenti vengano recepiti bene dalla community e che i gruppi tornino ad essere popolati di discussioni fa persone.

Ad ogni modo, ciascun membro del gruppo, anche se non è l'amministratore, può invitare persone ad entrare. Se vuoi evitare di perdere tempo ed entrare più velocemente in un gruppo è consigliabile chiedere di essere invitati da un proprio contatto che ne risulti membro.

I gruppi di questo tipo possono essere ancora usati per fare marketing, ma le tecniche predatorie di un tempo, tipo mordi e fuggi, sono molto meno praticabili. L'unica strada percorribile è quella lunga e paziente del conversation marketing nella sua concezione più classica. Perché come afferma Zig Ziglar: Potete ottenere tutto dalla vita purché siate capaci di aiutare gli altri a ottenere ciò che vogliono.

I gruppi unlisted sono seplicemente gruppi riservati. I membri accedono esclusivamente attraverso l'invito. Questi gruppi non appaiono se cercati nel motore di ricerca di LinkedIn. La lettura delle discussioni è riservata solo ai membri del gruppo approvati dagli admin e questo li rende adatti ad essere usati come strumenti per organizzare eventi, testare prodotti, offrire supporto oppure per essere usati come una sorta di intranet per i lavoratori di un'azienda o di un team.

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Mobile app

App per Gruppi di LinkedInLa novità più grande è forse l'uscita di una app appositamente disegnata per la fruizione e la moderazione dei gruppi. Su iTunes la trovate digitando nella ricerca "LinkedIn Groups". Per Android uscirà a breve.

Come nella versione desktop anche nella versione mobile l'app si apre con una pagina contenente gli highlight dei tuoi gruppi. Anche la ricerca dei gruppi da mobile è semplice. Tutto sembra essere user friendly: sia l'invio della richiesta di partecipazione ad un gruppo sia la cancellazione da uno di quelli precedentemente sottoscritti.

Diciamo che l'app per i gruppi di Linkedin rende anche più immediate le interazioni al volo con gli altri membri del gruppo. Sapete vero che ora anche LinkedIn usa la @ per abilitare la sua funzione “mention”?

Conclusioni

Riassumendo, possiamo dire che per ora lo sforzo di LinkedIn ha reso più difficile fare prospecting e lead generation sulla piattaforma. Se questo, come spera l'azienda, si tradurrà in un incremento dei contenuti a valore aggiunto, nessuno avrà da lamentarsi. Chi avrà pazienza, investirà tempo e sudore per costruire dei risultati che forse saranno un po' più concreti e duraturi.
La paura invece è che i gruppi di LinkedIn si tramutino in un deserto. Una possibilità che poi non appare molto migliore di quella precedente, in cui venivano sparati a raffica migliaia di aggiornamenti auto-promozionali e in cui erano pochissime le conversazioni a valore che si creavano sui LinkedIn Groups.

Note

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Errore: Modulo di contatto non trovato.

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