Come fare Ricerche di Mercato sfruttando il Web

Come fare le ricerche di mercato sfruttando le informazioni che sono presenti in maniera gratuita sul web. Ecco come trasformare i dati in informazioni.
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Come fare una ricerca di mercato che sfrutti tutti i dati che sono disponibili sul web?
In questa puntata vedremo come la lettura delle tracce digitali lasciate dai nostri clienti e dai nostri concorrenti può indicarci come investire al meglio nel digitale, concentrando le energie dove serve.

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Come fare ricerche di mercato sfruttando il Web

Se avete un’azienda, se vendete, se promuovi qualunque cosa oggigiorno ti sarai accorto che gli stimoli arrivano da mille parti.
Ci sono mille e più opportunità. Ve ne sono sempre di nuove. Ieri valutavamo Snapchat, oggi tutti corrono su Tik Tok. Ma serve? E se serve come impostare il lavoro per accendere l’interesse del mio cliente?
Se dovessimo seguire tutte le strade che portano verso la destinazione che vogliamo raggiungere, probabilmente non la raggiungeremmo mai. Ci troveremmo molto probabilmente con un pugno di mosche in mano. Non dire che non ti è mai capitato.
Nelle mie attività di consulenza ho imparato a fare una ricerca di mercato prima di proporre qualunque cosa al cliente, anche se forse la parola ricerca di mercato non è proprio corretta. Perché forse quello che faccio è un’analisi, un assessment, delle proprietà digitali del mio cliente, dei clienti del mio cliente e dei suoi concorrenti.
Capita che questa ricerca o analisi io non la consegni mai. Non è detto che il risultato sia un documento scritto da consegnare. Ma per ogni lavoro che faccio, questo è il primo step. A volta anche in fase di preventivazione mi è utile a capire cosa proporre al cliente.
Insomma, io lavoro così.
Potrai capire quindi quanto sia rimasto stupito quando ad un evento a Gravina di Puglia ho incontrato una persona che questo tipo di analisi la faceva.
Sì a Gravina di Puglia c’è un meetup ad invito dove partecipano i migliori professionisti di ecommerce che abbiamo in Italia e non solo.
È lì che ho conosciuto Massimo Giacchino che presentava le sue analisi dei micro dati, capaci di rendere più efficaci gli annunci pubblicitari sul web.
Quella presentazione ha aggiunto tantissimo valore a quello che facevo io e già dalle prime slide ho capito che Massimo era una persona che dovevo avere al più presto come ospite sul podcast. Dovevo presentartela assolutamente.

Google chiama micro-momenti gli istanti in cui le persone hanno necessità a curiosità di consultare online qualche cosa.
Sul tuo sito dici che i micro-momenti generano micro-dati. Capisco che i micro momenti generino big-data (che poi vengono archiviati e analizzati) e generino digital footprints. Faccio fatica però a capire che differenza c’è fra micro-dati e digital footprints.

In sostanza hanno la stessa natura, perché i micro-dati sono tutte le tracce e i segnali che le persone lasciano online.

Come dico sempre non mi sono inventato nulla. Sto solo facendo un pò d’ordine e sistematizzando l’analisi di questi dati in un metodo che permette di trasformare un dato in informazione.

Ora che è chiaro di cosa stiamo parlando ti va di spiegarmi meglio perché sono utili? Come possono essere usati, riesci a farci qualche esempio?

Riuscendo a mettere in fila questi micro-dati puoi ricostruire:

  • il percorso online di acquisto delle persone
  • individuare una buyer personas online che non si basa solo sui dati demografici e psicografici, ma su ciò che clicchiamo
  • Puoi individuare il posizionamento della concorrenza e capire esattamente chi sono i suoi clienti e mercato
  • Puoi individuare i trend di mercato

Ad esempio, guardando all’intero della tab di instagram di un tuo competitor dove le persone si taggano con il nome del brand, puoi vedere esattamente chi sono i clienti del tuo competitor, guardando le foto puoi vedere quando e come usano il prodotto, leggendo le caption puoi capire i motivi per cui hanno comprato il prodotto, cliccando su ogni di questo profilo puoi vedere chi sono le persone.

I dati immagino che io possa raccoglierli ai vari touchpoint, quelli di cui è in possesso l'azienda. Magari un po' dai social con azioni di listening, dal web, facile quando hai da analizzare i dati di un prodotto famoso come che ne so...le Nike...perché gli utenti discutono e lasciano recensioni e feedback ovunque ma quando parliamo di B2B la cosa  mi sembra più difficile. Dove posso raccoglierli?

L’approccio rimane sempre lo stesso! cambiano solo i luoghi in cui vai a cercare le informazioni. è necessario concentrarsi di più su Google, Linkedin e YouTube. Poi come per il B2C utilizzo strumenti come Similar Web per vedere il traffico sul sito del competitor e da quali paesi.

Inoltre é fondamentale fare analisi interna del proprio CRM e Google Analytics.

Infine, ci sono strumenti come Google Market Finder che è conosciuto da pochissimi. è un tool di Google che individua dove c’è più potenziale di mercato per il tuo prodotto. Per farlo mette in relazione la ricerca mensile con la competitività su Google ADS.

Ok, ora ho capito che sono interessanti, li ho trovati anche trovati, ma come li archivio, come li catalogo affinché possano essermi utili. Come li aggiorno? Tu come fai a tenere traccia di tutti questi dati che immagino cambino nel tempo. Oggi io non vengo cosa e come vendevo 6 mesi fa...

Ricerche di Mercato

Assolutamente i dati cambiano nel tempo, perché cambiano i comportamenti delle persone online.

Per archiviare i dati uso mappe concettuali, fogli di Excel e cerco sempre di sintetizzare il tutto in presentazioni Power Point.

Allo stesso tempo, dico sempre che i tool per rintracciare e monitorare i micro-dati esistono, però è fondamentale fare molta analisi manuale, perchè leggendo i dati ti si accendono le lampadine, crei connessioni tra i dati in modo naturale. Qui crei funnel (strategie integrate) estremamente potenti ed efficaci.

Non vi è il rischio di essere portati fuoristrada dai micro-dati? Mi spiego. Con i micro-dati tu puoi analizzare quello che vedi, quello che scovi, ma solo quello che riesci a vedere. L'iceberg dei dati resta in gran parte sommerso. Quelle persone lasciano micro-dati che tu non puoi vedere e che completano il quadro. Come fai a capire che i dati che hai raccolto sono sufficientemente significativi?

Sicuramente qui entra in gioco l’esperienza del marketer.

Ma come puoi vedere all’interno dei miei video gratuiti e leggere dai commenti sul mio sito, percepisci subito che il metodo e  la logica per individuare i micro-dati è semplice e immediato.

I dati sono significativi quando trovi le risposte alle tue domande, quando comprendi che i dati che hai a disposizione sono utili per raggiungere l’obiettivo di analisi che ti prefissi inizialmente.

Ci racconti qualche campagna che hai condotto in cui hai utilizzato i micro-dati?

Per un cliente ho analizzato il settore del fashion per il Brasile.

Grazie all’analisi dei micro-dati ho capito i motivi per cui il target del mio cliente comprano vestiti in Brasile.

è emerso che il vestito serve per mostrare la  propria appartenenza a una classe sociale (sì, sono presenti in Brasile). I vestiti e il curato aspetto fisico permettono di non sentirsi esclusi dalla società. questo ha permesso di portare il CTR sul traffico freddo fino al 7%. Questo ovviamente ha aumentato il fatturato.

Note della puntata

Vuoi vedere il sito di Massimo lo trovi qui: https://design-marketing.info.

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