SMART CONSULTING: Trova un Esperto e IMPARA SOLO ciò che ti SERVE

Quando hai bisogno di imparare qualche cosa di nuovo, non vuoi perdere tempo sulle nozioni generiche, vuoi andare dritto al punto.
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La strada per raggiungere i tuoi obiettivi è spesso piena di ostacoli. Immagina quanto sarebbe più semplice percorrerla seguendo le indicazioni di uno dei migliori esperti sul mercato. Già ma dove trovarlo? Ne parliamo in questo episodio!

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In questi ultimi anni mi sono accorto che avrei voluto, molto, moltissime volte, avere una “second opinion” sui progetti che stavo seguendo. Una consulenza veloce, rapida, efficace, che non mi costringesse a seguire un lungo videocorso per poi arrangiarmi da solo a trovare le soluzioni.
Insomma, molte volte ho sentito bisogno di un confronto, ma che non fosse oneroso non solo economicamente ma anche per quanto concerne il tempo.
Così ho pensato di contribuire a costruire quello che a me sarebbe servito moltissimo durante questi ultimi 3-4 anni di lavoro.


Per questo oggi siamo in compagnia di Germano Verì. Germano è il CEO di Improovo, una startup edutech che oggi lancia un servizio nuovo. Si chiama Mentor Scanner è il posto giusto in cui accedere al supporto di un esperto, migliorare le tue skill e raggiungere velocemente il tuo obiettivo.

Oggi parleremo di questo, conosceremo meglio proprio questo servizio. Ma parleremo anche di come si promuove una startup, di equity crowdfunding e azioni marketing da fare quando il budget è tiratissimo. Parleremo davvero di molte cose interessanti. Datemi fiducia perché se ti occupi di formazione e ascolti da tempo questo podcast ci sarà una sorpresa per te, davvero molto interessante, perciò ascolta fino alla fine questo episodio.

Smart Consulting

Germano, come mai un ing. si occupa di formazione? Come sei finito in questo mondo?

Beh, non è una così grande anomalia, lo stereotipo dell’ingegnere sommerso esclusivamente da calcoli e tecnicismi è ormai superato da tanto, e questo profilo accademico ha declinato le sue attitudini ed approccio in diversi ambiti. D’altronde non mi sono mai visto, nemmeno da giovanissimo, in un ruolo prettamente tecnico, cosa confermata nelle prime esperienze lavorative, dalle quali ho imparato quanto mi sentissi più a mio agio quanto più i ruoli fossero orientati alle relazioni interpersonali. L’ingresso nel mondo della consulenza direzionale è stato l’occasione per entrare, diciamo così, nel mondo della conoscenza da trasmettere, delle competenze da trasferire. E la formazione è il vicino di casa della consulenza, tanto che anche nella mia carriera si sono spesso inviluppate tra loro nei vari settori nei quali ho operato. Chi ama fare questo lavoro ama scoprire ogni giorno una storia d’impresa diversa, farla, per certi versi propria, essere anche solo per un’ora l’amministratore delegato o il suo braccio destro, e soprattutto fare propri gli obiettivi aziendali per i quali il tuo coinvolgimento può essere determinante. Non mi sono occupato solo di erogazione di formazione e consulenza, ma anche di vendita delle stesse. E forse, se non avessi avuto anche ruoli commerciali, non avrei avuto quella conoscenza o polso del mercato, che poi ha condotto all’intuizione sulla quale è nata Improovo, la startup della quale mi occupo ora e che si occupa proprio di far incontrare domanda ed offerta di formazione aziendale secondo un modello piuttosto rivoluzionario, che è quello del crowdsourcing.

Startup? Dopo la pandemia in Italia ci sono ancora le startup? È un mondo ancora oppure le chiusure e il clima di mestizia le hanno spazzate via del tutto?

Hanno preso un bel colpo anche loro. Quando il clima si fa dimesso, recessivo, le imprese che magari dovrebbero scommettere sull’innovazione che molte di loro sarebbero in grado di introdurre finiscono per procrastinare, non prendere iniziative in attesa di tempi migliori. E questo anche quando i fondamentali dell’azienda non necessariamente invitano a questa prudenza. Si tratta il più delle volte di una condizione psicologica, emotiva, delle aziende.

Diciamo che l’intrinseca fragilità delle startup può essere stata croce o delizia in questo periodo, nel senso che la maggior parte di queste vengono fondate ed impostate per essere eventualmente pronte ad affrontare la “Death Valley”, indipendentemente che questa venga dal disinteresse del mercato per la loro soluzione o da un contingenza complessiva che investe anche loro. La differenza in casi come questi la fa di certo la sostenibilità del modello di business. E’ ovvio che quelle startup con alti costi di struttura, con una burn rate mensile che non si è riusciti a ridurre oltre un certo limite, se investite dalla contrazione della domanda, difficilmente ce l’hanno fatta a superare il periodo. Nel caso del servizio erogato da Improovo.com, essendo riconosciuto dal mercato soprattutto per la formazione aziendale in presenza, sconsigliata se non addirittura vietata per decreto negli ultimi due anni, il crollo della richiesta di formazione è stato tollerato soprattutto grazie alla sostenibilità del modello di business ed in parte alla differenziazione.

Torniamo alla tua startup, come si è evoluto il mondo della formazione negli ultimi due anni?

E’ difficile dire quale settore non abbia avuto un impatto o non abbia dovuto cambiar pelle negli ultimi due anni. La formazione è certamente tra questi. Sicuramente il ricorrere alla formazione supportata dal digitale, da remoto, sincrona o asincrona che fosse, è stato utile, ma non è stata la soluzione al problema, che aveva basi ben più solide. La pandemia ha costretto tante risorse aziendali coinvolte nei piani formativi a rivolgere l’attenzione a temi in quel momento più stringenti quali l’organizzazione operativa e formale degli smart working, la turnazione negli uffici, l’applicazione delle regole per il contenimento della diffusione del virus nei luoghi di lavoro…. insomma, anche se non mi piace generalizzare, di tutto hanno voluto o potuto occuparsi le aziende negli ultimi due meno che della formazione dei dipendenti. In termini più generali sono stati due anni che hanno dato un’accelerazione all’adozione di modalità di formazione più smart, legate al mondo digitale, ma occorrerà anche valutare lo scenario del mercato quando la polvere del covid sarà decantata. Sono tanti anni che si parla ad esempio di un e-learning destinato a soppiantare completamente la formazione presenziale, con previsioni di crescita esponenziali che sistematicamente vengono smentite. L'e-learning è in crescita, una crescita anche importante, ma la formazione d’aula è tutt’altro che morta. Credo che in futuro sarà sempre più importante, in un piano formativo, trovare il giusto mix tra questi format in funzione delle specificità e delle esigenze della singola azienda, che non sono quelle di un’altra azienda.

Cosa ha funzionato delle iniziative di Marketing che avete fatto? Mi sembra che l’HR manager non sia un “soggetto” facile da intercettare…

No, non lo è, e dici bene quando parli genericamente di HR Manager perché sono quasi sempre nelle risorse umane i nostri interlocutori aziendali. Lo sviluppo commerciale nella formazione aziendale avviene ancora con modalità piuttosto tradizionali, telefonate più o meno a freddo, appuntamenti, spesso inapplicabili nel nostro caso perché insostenibili per il nostro modello di business. Per noi è stato fondamentale essere creativi e puntare indispensabilmente sull’inboud marketing. Altre attività di comunicazione più tradizionali, come la partecipazione a fiere, la sponsorizzazione di eventi, sono state certamente utili per un discorso di brand awareness, a volte anche per incontrarsi e parlare con l’ecosistema della fornitura di servizi HR alle imprese, ma difficilmente nel nostro caso, sempre a causa del modello di business, si può parlare di un ritorno dell’investimento positivo.

Volendo elencare quelle che sono state le iniziative di maggior successo, una di queste è stata certamente la creazione di contenuti in ottica SEO che, passato il periodo di fisiologica digestione di Google, hanno ottenuto un buon posizionamento e nel tempo continuano ad offrire delle opportunità. Altra azione che ha dato buone soddisfazioni è stato l’uso più o meno automatizzato di Linkedin. Con Linkedin riusciamo ad individuare con buona precisione lo stakeholder aziendale, con l’ovvia premessa che lo stesso abbia investito tempo nella creazione del suo profilo in piattaforma, ed eventualmente a presentargli Improovo. Il fatto che Improovo sia un servizio completamente gratuito per chi cerca formazione e il fatto che comunque portiamo del valore quando ne parliamo, e non vendiamo niente, ci aiuta anche a rispettare le “buone maniere” di Linkedin, alle quali comunque teniamo.

In ultimo, ma non per importanza, aggiungerei il nostro podcast “Colazione di Lavoro” che, sebbene oggi l’argomento sia un pò inflazionato in ambito podcast, è stato il primo a parlare di risorse umane, lavoro e digital transformation. E’ uno strumento molto utile dal punto di vista reputazionale, dà agli ascoltatori un valore che gli stessi ti riconoscono, contribuisce ad un posizionamento di qualità della tua impresa e dei tuoi servizi. Ovviamente l’allargamento dell'audience nel tempo aiuta anche a generare nuove opportunità dell’azienda, ma credo che il contributo principale lo dia proprio in termini di percezione del posizionamento dell’azienda.

Quanto è stata utile a livello marketing la campagna di equity crowdfunding? 

Credo che l’esito favorevole o meno sul fronte della comunicazione figlio di una campagna di equity crowdfunding dipenda essenzialmente dalla startup che la lancia, da quanto il suo progetto imprenditoriale si sposa con questo modello di funding. Credo il massimo del risultato venga raggiunto da quelle startup più POP, dove magari centinaia e centinaia di giovani investono piccole quote contribuendo però tantissimo al passaparola più o meno digitale. Indipendentemente dal capitale raccolto, dopo la campagna, saranno tanti di più a conoscere quella startup. Nel nostro caso, startup B2B ed anche un pò di nicchia, la nostra campagna è stata certamente utile, ma ha espresso il suo potenziale non tanto nella diffusione del nostro brand dentro le aziende quanto dentro la community dei formatori, laddove alcuni di loro, particolarmente interessati, coinvolti e motivati sul progetto, hanno colto l’occasione per salire a bordo e diventarne soci.

C’è stato qualche fail?

Certamente sì, sono state fallimentari tutte le iniziative che hanno avuto un approccio eccessivamente generalista, che non puntavano ad una nicchia ben precisa legata al nostro business. Per noi non conta il numero delle persone che raggiungiamo, ma la qualità della loro profilazione. Meglio pochi, ma quelli buoni.

Come fa marketing una startup che di solito è senza soldi? Con budget ridotti all’osso cosa si può fare? Hai qualche consiglio da dare a chi ci sta ascoltando?

Il primo consiglio è piuttosto banale: solitamente una startup ha pochissimi fondi da investire in comunicazione ma al contrario ha tanta voglia, energia e (sarà meglio) tempo da parte dei founder. Credo sia importante saper elaborare un piano marketing e commerciale partendo da questo: quali azioni possiamo portare avanti su questi due fronti che non hanno un costo economico diretto, ma costano la nostra fatica, entusiasmo e persistenza? Quali prevedono quasi solo il nostro lavoro e non un costo per l’azienda? Indipendentemente dal progetto imprenditoriale, in questo modo sarà sempre possibile elaborare un piano di attacco al mercato, anche se solo per la validazione dell’idea o per ottenere una traction limitata geograficamente. 

Nel nostro caso questo approccio ci ha portato dalle aziende, che non abbiamo inseguito a colpi di sponsorizzate, soprattutto all’inizio, con i metodi tradizionali, parlando con loro, raccogliendo feedback, ecc. L’ascolto è stato sempre fondamentale e ci ha condotto sempre a scelte molto circostanziate e consapevoli. Anche adesso, la nascita del nostro nuovo servizio Mentor Scanner, è figlia di una serie di considerazioni fatte direttamente con i privati, i freelance, i singoli professionisti aziendali che abbiamo raggiunto in questi anni. La necessità di una formazione che non sia più così codificata, le difficoltà nell’acquisire competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro che vadano a ridurre il noto mismatch fra domanda ed offerta, sono tutti evidenze raccolte che ci hanno portato ad affiancare mentor scanner ad improovo.

Spiegaci a questo punto che cosa è mentor scanner.

La nostra esperienza personale e professionale ci ha insegnato una prima cosa molto semplice: c’è una categoria di competenze il cui bisogno non può essere colmato da un corso. C’è una necessità di trasferimento di conoscenza che non può rientrare nella cornice di un programma di apprendimento predefinito. Un secondo insegnamento viene dall’esperienza fatta con Improovo: Improovo.com è uno strumento eccezionale quando declinato in contesto aziendale per la realizzazione dei piani formativi, ma c’è tanto bisogno lì fuori anche di soluzioni innovative per alimentare le competenze di privati e singoli professionisti.

MENTOR SCANNER si rivolge proprio a professionisti e privati che necessitano di acquisire determinate competenze per le quali avere un contatto con un vero esperto della materia (mentor) può essere la soluzione migliore.

Molto spesso la specificità dell'esigenza rende infruttuosa la ricerca delle risposte o la frequestanzione di corso di formazione, spesso ridondanti e costosi rispetto ad una richiesta di competenze molto puntuale e rapidamente soddisfacibile.

Su MentorScanner.com si può trovare l’esperto in grado di offrire le competenze di cui si ha  davvero bisogno, sia che si abbia un problema contingente da risolvere o che si voglia essere seguito in un percorso di crescita personalizzato.

Germano se sei qui a parlare è anche perché abbiamo trovato insieme un modo per promuovere mentor scanner un po’ diverso dagli approcci del passato, ne vuoi parlare tu?

Bè sì, anche se in realtà è stato abbastanza automatico e naturale. Attraverso questo canale tu hai sempre dato del valore ai tuoi ascoltatori, indipendentemente dalla loro estrazione professionale, li hai fatti un pò “crescere” negli anni. Mentor Scanner alla fine nasce con lo stesso obiettivo: arricchire professionalmente i suoi utenti attraverso il valore che i suoi mentor sanno esprimere. L’idea quindi è stata proprio quella creare una serie, una sorta di playlist, mettendo a disposizione di Merita una rosa di esperti selezionati di Mentor Scanner che in ogni episodio, su varie tematiche, andranno a condividere parte delle loro competenze con i tuoi ascoltatori, un pò come ha sempre fatto questo canale con i suoi ospiti intervistati. Anzi, ne approfitto per segnalare che in questo periodo stiamo preparando l’elenco dei mentor che interverranno su Merita nelle prossime settimane, raccogliendo le  loro candidature. Se fra gli ascoltatori c’è qualcuno interessato a candidarsi per essere tuo ospite in uno dei prossimi episodi non deve far altro che registrarsi come Mentor su Mentor Scanner, compilare in maniera molto completa ed esaustiva il suo profilo (cosa che comunque gli tornerà utile per il suo futuro in piattaforma) e poi mandare una mail a staff@mentorscanner.com per segnalare la sua candidatura ed il tema sul quale vuole intervenire in qualità di guru dell’argomento.

Quindi dove si va a conoscere meglio mentor scanner e registrarsi come Mentor o Allievo? 

La versione beta della piattaforma è già online da alcuni giorni e la si può raggiungere semplicemente da www.mentorscanner.com

Chiunque avesse piacere di parlarne direttamente con me, sia per Improovo che per Mentor Scanner, può fissare una call ad un link che magari potresti lasciare in descrizione.

Note

? Vuoi essere ospite di Merita Business Podcast?

Ribadisco il concetto: vuoi partecipare ad un episodio di Merita? Vai su MENTOR SCANNER, compila bene il tuo profilo, poi contatta Germano spiegando a lui cosa potresti raccontare in una puntata. L'email per scrivergli è staff@improovo.com.

Mi fa piacere far conoscere talenti emergenti che possano raccontare cose utili alla community dei Meritevoli, mi preme solo dirvi che ci sarà una selezione. Spesso mi scrivono PR manager, agenzie stampa o interessati che si auto-candidano per partecipare alle puntate.

Purtroppo spesso queste persone chiedono solo pubblicità gratuita a se stessi. Perciò è fondamentale che quando segnalate la disponibilità a Germano spieghiate bene quale valore aggiunto potreste portare agli ascoltatori di Merita, cosa potreste insegnare alla community durante l’episodio. Io direi di sì a tutti. Germano è un ingegnere…la parte del cattivo la lascio a lui!

? Per iscriversi a MentorScanner, sia come allievo che come mentor/formatore, l'indirizzo è mentorscanner.com (RICORDA: è una BETA!), per conoscere Improovo inceve: improovo.com.

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