Linkedin Engagement: come usare Hashtag e Tag nel 2021

Come si usano gli hashtag e come si taggano le persone per far crescere l'engagement su Linkedin.
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Siamo in tanti a cercare di aumentare l’efficacia dei nostri post su Linkedin.

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Oggi vedremo insieme come si usano gli hashtag, come si taggano le aziende e le persone  per aumentare la visibilità dei nostri post sul social dedicato al mondo del lavoro.

Linkedin è uno degli strumenti che uso quotidianamente per trovare clienti e oggi vorrei condividere con voi alcune indicazioni su come si usano gli hashtag e come si taggano le persone e le aziende nel modo più corretto ed efficace possibile.

Ovviamente per chi avrà voglia di rimanere fino alla fine, ci sarà spazio anche per qualche esempio concreto da poter subito implementare sul proprio profilo.

Hashtag e tagging: cosa non si fa su Linkedin

Mi è capitato spesso di vedere queste due funzioni usate davvero male.

So che ci sono persone che insegnano a sfruttare queste due feature come se fossero delle scorciatoie per generare interazioni, ma non è mai saggio ascoltare questi consigli "furbini" perché le scorciatoie hanno pochissima energia propulsiva.

Sembrano funzionare nel brevissimo, ma in realtà esauriscono quasi immediatamente il loro effetto lasciandoci in panne in mezzo al nulla e spesso anche redendoci ridicoli agli occhi di clienti e fornitori.

Mi è capitato di vedere di frequente post pieni di hashtag, 10, 20, 30 hashtag  selezionati senza molto senso.

E mi è capitato di vedere anche post in cui le ultime 3-4 righe erano piene di nomi di persone taggate.

Lasciate che ve lo dica in maniera brutale ma sincera, come avrebbe detto l'Amleto: I must be cruel only to be kind: sono tecniche da disperati.

Infatti chi le usa lo fa perché spera di ottenere un briciolo di visibilità in più per il suo post, senza sapere che in quel preciso istante, il suo personal brand ne soffrirà tantissimo. 

Certo, usando queste tecniche può anche essere che, di tanto in tanto, un post possa generare un minimo di engagement, ma cosa succede a chi cerca di imboccare questa scorciatoia?

Che dopo poco subentra la paura di non essere ricambiati e che le persone inizino a taggare sempre le solite persone che sono certe non avranno problemi, cioè i loro amici, i parenti, i compagni di scuola con cui giocano a calcetto. 

Insomma nessun prospect, nessun cliente. 

Sul fatto che i propri amici non siano la propria nicchia di mercato ci ho fatto un episodio (episodio 238) qualche mese fa, se non lo avete visto andatelo a vedere perché può esservi utile.

Ad ogni modo le persone che taggano alla fine del post e che farciscono ogni scritto con 10-20 hashtag dichiarano a tutti che non vogliono generare valore, che sono lì solo per produrre numeri nelle visualizzazioni e appagare il loro bisogno di autostima.

Ora gli hashtag e la possibilità di taggare le persone e le aziende sono strumenti preziosi ma come tutte le cose belle della vita necessitano di dominio. Cerchiamo di vedere insieme come sfruttarle al meglio.

Hashtag

Gli hashtag sono strumenti in grado di rendere più visibile il proprio post, vennero inventati su Twitter e poi il loro impiego venne adottato un po’ da tutti i social.

Sono delle parole rappresentative che servono alle persone su Linkedin per seguire i loro argomenti preferiti e per trovare le informazioni inerenti al loro settore.

Come regola generale consiglio di non eccedere i 2-3 hashtag per post. Ma il problema non è tanto quanti metterne, ma quali impiegare. 

Dobbiamo usare hashtag interessanti per la nostra buyer persona (se non sai cosa sia una buyer persona ho fatto un episodio proprio su questo tema che potrà aiutarti sicuramente, è il numero 243), ma non basta. 

Bisogna che gli hashtag siano anche un minimo popolari. Se non li segue nessuno sarà più difficile intercettare persone interessate a quegli argomenti.

Per esempio se vedete un hashtag in un post che vi interessa, che pensate possa fare proprio al caso della vostra audience, che sia perfetto per i vostri interlocutori cliccateci sopra. 

Così facendo riuscirete a vedere quante persone seguono questo hashtag.

Se invece volete testarne uno nuovo, un hashtag che non avete trovato in nessun post, uno che è venuto in mente a voi, allora digitate:

https://www.linkedin.com/feed/hashtag/?keywords=XXX

dove dopo l’uguale, al posto delle 3 X inserite l'hashatag che volete verificare.

In questo modo vedrete subito se la vostra intuizione ha un seguito o meno. 

Verificate una decina di hashtag e poi scegliete basandovi sull’attinenza, cioè sull’importanza di quel concetto per gli interlocutori che volete raggiungere, e sul numero dei follower che seguono l’hashtag perché non vogliamo trovarci più soli di una particella di sodio.

Come si taggano persone e aziende su Linedin.

Vediamo invece come impiegare al meglio la possibilità che ci dà Linkedin di taggere le persone e le aziende nei nostri post. Questa funzione è importante perché fa arrivare una notifica agli interessati che, quanto meno per curiosità, un’occhiatina al nostro post la daranno quasi di sicuro.

Se il post conterrà un minimo di valore, gli interessati saranno maggiormente disposti a mettere un like, o a interagire con un commento, spingendo le visualizzazioni dello stesso nella loro rete sociale.

Per attivare questa funzione è sufficiente digitare la chiocciola e continuare a scrivere il nome della persone o il nome dell’azienda che ci interessa taggare.

L’ideale non è inserire uno dopo l’altro i nomi di persone che potrebbero interagire, creando come ho visto, anche di recente, un blocco in calce al post che diventa più una lista di proscrizione che altro, ma di taggare 1 / 2 persone al massimo, ma proprio al massimo 3 persone. Il tutto seguendo un senso logico di condivisione.

Per esempio: state seguendo un webinar ? Potete scattare una foto, riassumere un passaggio del contenuto che vi ha molto colpito e citare l’autore della frase o l’azienda che ha organizzato il webinar.

Invece se volete postare una citazione motivazionale, potete tranquillamente evitare di taggare delle persone, a meno che non stiate raccontando come siete venuti a conoscenza di quella citazione, menzionando chi ve l’ha fatta scoprire, oppure citando l’autore della citazione stessa, se vivente - ovviamente e presente su Linedin.

Un altro modo di usare la funzione tag è quella di fare uno screenshot ad un post che vi piace, un post che avete scovato scorrendo il feed ad esempio, per condividerlo con la vostra audience, citando, quindo taggando la persona che lo ha realizzato per primo.

Ovviamente se ci aggiungete una vostra considerazione arricchite di valore il post perché un conto è un copia e incolla (per quanto di cose interessanti) e un altro è un correlare lo screenshot dei motivi per cui vi ha colpito.

Ad ogni modo la citazione di una persona o di un’azienda va sempre inserita in un contesto e non va mai posta ai margini del post come se fosse un hashtag su Instagram. 

Ricordatevi che Linkedin è un social in cui si costruiscono rapporti. Alle persone non piace essere tirate per la giacca. Non amano essere manipolate.

Ma sono lì per essere aiutare.

Non amano sentire di dover interagire per forza solo per un vostro tornaconto personale. 

Le persone interverranno se darete loro l’occasione di aggiungere valore e di prenderne anche un po’ per loro. 

Per questo, a volte trovate dei post in cui l'autore si autotagga alla fine del post, dando così il permesso alle persone che leggono di collegarsi vincendo la timidezza.

In pratica si tratta di un approccio molto simile a quello che usano gli youtuber quando dicono “se vuoi vedere ancora contenuti di questi tipo premi subscribe”. ù

Su Linkedin capita di vedere in calce al post una sorta di invito a seguire il profilo se si vogliono leggere contenuti simili a quello che si sta guardando. Ed esempio puoi, si può mettere in calce al posto una frase simile a "Se questo post ti è piaciuto continua a seguirmi > @Giorgio"

Concludere così il post, fa in modo che le persone che hanno visto il nostro scritto grazie all’algoritmo e che ancora non ci conoscono, possano trovare a portata di mano un link diretto al nostro profilo.

Cliccando questo saranno loro a decidere se vale la pena seguirci, interagire, su qualche contenuto oppure richiederci il contatto. È anche un modo per far vincere l'insicurezza ai timidi che a volte possono sentirsi in imbarazzo a contattare qualcuno che non conoscono di persona ma con cui vorrebbero avere un contatto.

Note

Il link per controllare il numero dei follower di un hashtag su Linkedin è: https://www.linkedin.com/feed/hashtag/?keywords=XXX

Le due puntate precedenti che ho citato sono:

ep. 238 - I tuoi Amici Non Sono la Tua Nicchia, evita di chiedere loro Like, Commenti e Condivisioni.

ep. 243 - Buyer Personas Template: Come Costruire l’Identikit del Tuo Cliente Ideal

Il programma di "digital selling" in cui insegno alle aziende l'utilizzo di Linkedin per le vendite lo trovate qui.

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